Nata come reazione al magma e all’introspezione della pittura informale, l’arte di Bonalumi e dei suoi contemporanei Manzoni, Castellani e Dadamaino – poco prima era apparso il grande precedente di Fontana – ci affascina per l’eleganza delle forme, l’omogeneità delle luci, la chiarezza del colore, l’originalità delle curve e il rigore dei ritmi e dei piani.
Bonalumi, insieme compassato ed estroso maestro di forme aeree e asciutte, rigorose e fantastiche, fredde e appassionate come l’alba; gioioso mago della forma che ha fatto della tela una scultura e della scultura una tela, della superficie un basso rilievo e dell’alto rilievo un percorso ritmico e ondulato di piani e di luci. Bonalumi indiscusso protagonista di una nuova stagione dell’arte, dove alla macerazione delle cose che sono state si contrappone la felice visione delle cose che sono